La CTA “La Grazia” è una comunità terapeutica riabilitativa nata nel 1980.
È un’antica Villa Patrizia ristrutturata e ampliata nel territorio di Caltagirone, in prossimità della Riserva Orientata del Bosco di Santo Pietro. Circondata da un ampio parco prevalentemente costituito da essenze tipiche della macchia mediterranea, da alberi di “frutti dimenticati” e da un orto. Antistante la struttura trova spazio una fattoria pedagogica costituita da animali da cortile, asini, un pony, porcellini d’india, cani, gatti e da un centro di recupero testuggini.
Da alcuni anni è stato realizzato, anche, un campo da calcetto in erba. La comunità ha in sé la parola gruppo, nella nostra accezione è condivisione di uno spazio abitativo delimitato e comune, creazione ed accettazione di regole che strutturano il vivere insieme, possibilità di riconquistare una visione del mondo e del sé ancorata al reale ed effettivamente “investita” e condivisa.
E’ un percorso terapeutico che viene posto in atto nella relazione uomo-animale (asino), che
coinvolge gli ospiti in una dimensione di totale interezza fisica (il contatto con l’animale), psichica
(l’incontro, il coinvolgimento, l’emozioni, le sensazioni, le paure vissute o superate, l’affetto, il
legame) ed energetico (l’attrazione o la repulsione con l’animale).
DOVE SIAMO
La Riserva Orientata "Bosco di Santo Pietro" rappresenta il più vasto relitto di sughereta della Sicilia centro meridionale e conserva in se lembi di struggente bellezza in grado di evocare il fascino dell’antica foresta a galleria della macchia mediterranea . Donato agli abitanti di Caltagirone dal conte Ruggero detto il Normanno nella seconda metà del dodicesimo secolo, fino alla fine dell’ultimo conflitto mondiale il bosco di S. Pietro ha rappresentato il più grosso cespite di ricchezza della città di Caltagirone
Sono presenti oltre 400 specie di vegetali alcuni dei quali anche rari, circa 100 di fauna avicola, tendenzialmente in crescita e mammiferi come la Martora, l’istrice, il gatto selvatico; e inoltre rettili come la Testudo hermanni, il Biacco, il Colubro leopardino, la vipera, per non parlare della leggendaria Culovia. Nel 2000, all’alba del millennio, questo luogo diventa finalmente la Riserva naturale orientata “Bosco di Santo Pietro”